Sarà stato l’adattamento (che è sempre incolpabile, ammettiamolo)
Sarà che ero partito poco convinto dalla storia ma tentato dai 3 Euro di biglietto
Sarà che mi scappava la pipì
Insomma, a me Paranormal Activity non è piaciuto.
Sicuramente qualche scena di impatto adrenalinico c’è, non lo nego.
Però insomma tante cose mi hanno lascaito perplesso.
Su tutte il fatto che evidentemente lo sceneggiatore consoce molto bene mio cognato.
Tanto per esemplificare, il paradigma di vita di mio cognato è “io sono un meccanico e so scrivere in rima, quindi sono meglio di un laureato in lettere, che non sa aggiustare le macchine”.
La fase poesie è stata presto abbandonata in favore della sua passione per la regia di cortometraggi.
Paranormal Activity per quanto mi riguarda non è un horror, ma un dramma famigliare.
Per colpa di un esorcista rompipalle, un povero demone che infestava il corpo di una giovane donna negli anni ’60 (che chiameremo Regan, anche se forse non è lei ma ero troppo annoiato in quel punto della storia) è stato costretto a seguire una nuova donna.
Ovviamente la casualità del destino, o forse la legge di Murphy, lo costringe a vivere con Katie.
Una donna talmente brillante che ancora deve finire di laurearsi in lettere alla soglia dei 30 anni, e che casualmente dimentica di dire al fidanzato/convivente/magnaccia che a volte la presenza che vive con lei vuol rivendicare al mondo che esiste.Katie, stavolta perché Dio li fa e poi li accoppia, decide che il suo uomo ideale è Mika.
Noi spettatori dopo 3 minuti capiamo che:
– Mika è un cretino
– Mika è spocchioso
– Mika è chiaramente misogino
– Mika è anche un po’ pervertito
– Mika (soprattutto) non ha idea di come tenere una telecamera in manoOra, pensate a quel povero demone che lo sopporta da 3 anni e che d’improvviso diventa il nuono passatempo cinefilo del cretino.
Il film tendenzialmente trascorre facendo vedere come ogni due notti, per un mese:
– Mika dice al demone che non ha le palle di fare cose davvero spaventose
– Il demone fa qualche sceneggiata per far palesare a tutti quanto idiota sia Mika e sperare che Katie lo molli
– Katie urla a Mika di spegnere la telecamera e lasciar stare il demoneIl tutto intervallato da un parapsicologo che dice a Mika di non usare tavole ouija e strafottenza ne’ con il demone ne’ con Katie.
Ma visto il tipo che è, ovviamente fa di testa propria, senza nessuna logica o motivazione umanamente comprensibile.
Tolti i (rari) momenti in cui quello più infantile dei 3 non è Mika, è chiaro che il demone soffre di un complesso di Edipo in piena regola.
Tutto ciò finché la gente in sala non finisce con l’empatizzare del tutto con il demone e urlare bravo quando fa fuori Mika.
O forse ero solo io?