tra tre settimane compio 30 anni.
Avevo pensato a sterminati elenchi di cose da fare prima di arrivare a quella data, Maya permettendo.
Purtroppo la mole di lavoro e impegni di questo periodo non mi lascia molto tempo per scriverla. Figuriamoci portarla a termine.
In realtà certo di non pensarci e fingere indifferenza per la cosa, ma sento sempre quella vocina interiore che mi dice che in effetti sto superando un traguardo, volente o nolente, e che ormai quel che è fatto è fatto.
La Sindrome di Brian Kinney insomma.
Il problema è che magari è tardi per quello che non ho ancora fatto!
Che poi, pensandoci obiettivamente, non sapendo quello che non ho fatto come faccio a dire che è troppo tardi per farlo l’anno prossimo?
E’ che questa vocina interiore sembra esente dalla mia parte razionale.
Cosa alquanto nuova per me, che sono uno che pensa che nell’immediato tutto andrà bene, pur nella consapevolezza che stiamo scivolando tutti assieme lentamente in un baratro oscuro di dolore e miseria.
Quindi la soluzione è una sola: Per il mio compleanno vedrò di zittire la vocina a suon di alcool.
Ah, visto che non avrò il tempo di organizzarla una festa, pare che degli angeli custodi ci stiano pensando al posto mio!