Il concerto di Joan as Police Woman è stato bellissimo e non c’è molto da dire.
Una voce bellissima, delle musiche davvero piene anche se sul palco erano solo in tre.
Davvero eccellente.
Riporto solo giusto l’sms che ho mandato a Fede, che voleva tanto venire ma era chiuso in casa a preparare un esame per oggi:
Non immagini neanche. E’ troppo brava. Una cosa imperdibile. Peccato che sei a studiare x domani anziché goderti quest’esperienza sublime. Davvero non ho parole: tutta l apiazza in estasi per lei. Ride e scherza con noi tra una canzone e l’altra. E che bella risata. Wow davvero stupendissimo.
e ho rincarato la dose descrivendo la vera attrattiva di quel palcoscenico:
E il batterista! che uomo! CHE BRACCIA!
Finirò all’infermo per questo 😛
Vale la pena soffermarsi anche sui momenti imbarazzanti del concerto: Quando Joan ha cercato di parlare con il pubblico facendo domande varie e non riuscendo ad ottenere risposta.
Ci ha provato in tutti i modi poverina.
Ha anche iniziato a dire le parole italiane che conosceva lei per cercare di creare empatia.
A un certo punto ha anche iniziato a fare domande sull’architettura bolognese.
Ma noi italiani con l’inglese non ce la possiamo fare!
Ma la scena più imbarazzante in assoluto da questo punto di vista fu durante il concerto di Mary J Blige di un paio di anni fa a Milano.
Lei raccontava delle violenze subite e della cicatrice che le fecero da giovane in viso.
Il pubblico rideva e applaudiva in continuazione perché non capiva cosa dicesse.
Mi sentivo davvero in imbarazzo per lei!