cerchiamo di capire qual’è stato il punto più basso della giornata di oggi (ieri a questo punto):
– stamattina esco e la signora che pulisce il condominio urta un secchio pieno di acqua sporca che va sulle mie scarpe
– sul bus numero uno il controllore non crede che il mio abbonamento mensile sia stato obliterato a marzo e ci ho messo una mezz’ora a fargli capire che la scritta “MAR” forse era correlata.
– causa fila al bancomat faccio una corsa per prendere il bus numero due, che rischiava quasi di mettermi sotto.
– 7 ore di lavoro che non arriva e che quindi mi lascia un sacco di tempo a rattristarmi per Matteo e la rottura.
– una gran voglia di piangere (beh dopo due giorni di metabolizzazione era pure ora)
– mi rendo conto che devo cercare di organizzarmi per Pasqua
– altra voglia di piangere
– 5 ore di straordinario perché ovviamente il lavoro è arrivato 10 minuti prima che me ne andassi a casa, ed era anche urgente. Ulteriore voglia di piangere, ma non sono solo in ufficio.
– finalmente esco (alle 21.45) da lavoro e, complice la strada deserta, sfogo il pianto.
– Ovviamente la strada era deserta per un cazzo e mi ferma una pattuglia di polizia
p1:Ehi tutto bene?
io: sì allergia
p2: ma non è vero stai chiaramente piangendo in una strada deserta e buia, è successo qualcosa?
io: no tutto ok veramente piangevo proprio perché speravo fosse deserta e buia
p2: dicci che ti è successo
io: io e il mio ragazzo abbiamo rotto 2 giorni fa dopo un anno e mezzo (per la serie, te la sei cercata ora ti becchi il mio sfogo)
p1: ma sei frocio?
io: vedo che hai colto il punto della situazione! comunque puoi dire frocio solo se lo sei anche tu, altrimenti devi dire gay.
p2: ma davvero, no lo sapevo.
io: (ironia zero, eh?!)sì, rischia di sembrare un attimo offensivo, soprattutto detto da uno con una divisa addosso.
p1: ti diamo un passaggio da qualche parte
io: . . .
no grazie faccio due passi preferisco finre di sfogarmi
– Davanti al mac una ragazza tentava di spronare un’amica urlandole contro quanto è cretina a piangere ancora per il suo ex. E io comincio a pensare che certi giorni sono fatti per non muoversi da casa.
– La cassiera del Mc Donald mi vede e mi chiede che è successo che ho una faccia da pianto.
Decisamente certi giorni son fatti per stare a casa
breve parentesi: il mio prossimo acquisto bibliografico arriva direttamente dall’interessantissimo blog della relatrice di Matteo. Che io ancora no ho capito cos’è la semiotica, ma lei la rende interessante 😀
Insomma, si parla di telefilm e qui il link per saperne di più. Domani lo compro e inizio la lettura 🙂