Come ti ostacolo il matrimonio gay (A.k.a. campare facendosi i fatti altrui)

Nell’ultimo mese si sono sposate due coppie gay che conosco (Auguri Matteo e Matteo, e Sergio e Michele), più la Concia e la sua compagna.

 

I giornali ne hanno giustamente parlato.

 

E i detratttori delle unioni tra coppie omosessuali non si sono risparmiati in commenti e battute.

 

Ora, personalmente ritengo che l’idea che io debba esprimere un parere vincolante sulla scelta di vita di due estranei è ridicolo.

 

Toh, se gli estranei in questione fossero i protagonisti di un telefilm la cui trama ne risentirebbe in maniera fortemente negativa (qualcuno ha detto Veronica Mars?), allora mi arrabbierei.

 

Quello che però ho trovato irritante nel 2011, è che ci siano ancora persone e testate giornalistiche che hanno basato le ragioni del “no” alle unioni gay sull’esistenza di un presunto Diritto Naturale.
Ora, il termine “Diritto Naturale” usato in questi ambiti ha la stessa validità  di me che dico che il figlio di Berlusconi è gay perché un amico di un amico spergiura di esserci andato a letto (e no, non dirò chi è l’amico e ne chi è il figlio).
Comunque questo Diritto Naturale pare che come criteri necessari per un matrimonio la “complementarietà ” e la “fertile progettualità “.

 

Quindi mi chiedo: cari estimatori del diritto naturale, visto che di nozze gay non se ne parla, non sarebbe coerente che i matrimoni possano celebrarli solo coppie che hanno già  avuto dei figli?
Insomma secondo questa posizione se una coppia non vuole o non riesce ad avere una progenie evidentemente non se lo merita di essere sposata.
Se il vostro diritto a farvi i fatti altrui si applica così bene nei confronti di chi vorrebbe un diritto che attualmente non esiste, non dovreste con maggior vigore combattere contro chi si approfitta di vantaggi a cui non può accedere?

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